Giocatori
Si gioca in due giocatori, uno contro uno.
Strumenti
Il gioco comprende un tabellone di gioco di forma esagonale suddiviso in tanti triangoli equilateri. Questi intersecandosi danno vita alle intersezioni su cui i giocatori posizionano e muovono le loro pedine. Trenta pedine bianche suddivise in 6 Tzaars, 9 Tzarrass e 15 Totts, trenta pedine nere suddivise in egual modo e il libretto delle istruzioni.
Regole
Prima di iniziare il gioco il tabellone viene posto in mezzo ai due giocatori in modo che il lato lunga corra da un giocatore all'altro. Si piazzano poi tutte le pedine in modo casuale sulla plancia di gioco in modo che le 60 pedine occupino tutti gli spazi. Si sorteggia infine il colore del giocatore che inizierà il gioco (ad esempio nero).
All'inizio del gioco il giocatore nero farà la prima mossa. Egli deve cercare di effettuare una cattura quindi sceglie di uno dei suoi pezzi e spostandolo in uno spazio adiacente occupato da un pezzo avversario (di qualsiasi tipo). Una volta effettuata la mossa si toglie il pezzo catturato dal tabellone e si mette il pezzo che ha catturato al suo posto.
Dopo la prima mossa di gioco i partecipanti hanno sempre due mosse a disposizione per turno.
Durante la prima mossa è obbligatoria la cattura di una pedina avversaria, nella seconda invece si può decidere su effettuare una seconda cattura, rendere un pezzo più forte saltando in cima ad un altro pezzo del proprio colore o passare rinunciando alla propria mossa.
Un giocatore vince la partita quando riesce a catturare l'ultimo pezzo di uno dei tre tipi di pezzi dell'avversario o quando mette il rivale nella condizione di non poter effettuare la prima mossa (cattura forzata).
Scopo
Lo scopo del gioco è riuscire a catturare ad ogni turno un pezzo dell'avversario e mettere il rivale in condizione di non poter catturare nessuno dei vostri pezzi sul tabellone di gioco.
Storia
Tzaar è il settimo gioco rilasciato nell'ambito del progetto "GIPF", ovvero una serie di giochi astratti ideati dall'autore belga Kris Burm. Pubblicato ed edito nel 2007.